Pastori di Capre amanti dei Lupi (Val Bormida SV)

Il pastore di capre amante dei lupi
29 Aprile 2018 – Cairo Montenotte

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Passando nella piazza del paese di Cairo M. scorgo numerosi stand con prodotti locali, mi avvicino al primo “formaggiaio” che mi ispira fiducia: in primo piano dei bellissimi formaggi stagionati e sullo sfondo degli striscioni con delle foto di splendide capre camosciate, le sue, anzi, le loro! Insieme a Mario infatti c’è la figlia Francesca. “Azienda Agricola La Cavagnola – Dego SV”. La sera prima, due cari amici fotografi (Roberto e Andrea) mi hanno mostrato la foto di una carcassa che hanno trovato di recente in una radura  proprio nella zona del Dego: un capriolo predato (forse dai lupi).
PaoloRossi: Mario abiti in un “posto da lupi” e allevi capre quindi ti chiedo subito se hai mai subito predazioni?
Mario: No, nessuna perché ho cani e recinti elettrici, eppure i lupi ci sono.
PR: Recinti a 4fili e cani da pecora abruzzesi?
Mario: Si recinti a 4fili ma senza “cani abruzzesi”, per ora ho solo i miei cani di famiglia “meticci” che stanno in compagnia delle mie 70 capre, 40 delle quali pascolano sempre fuori, all’aperto.
PR: Da quanto tempo fate questo mestiere e da quanto tempo ti sembra che i lupi siano presenti in Val Bormida in modo più costante?
Mario: Facciamo questo mestiere dal 2007 e sono almeno 4 anni che i lupi si avvistano spesso sul territorio o meglio, si avvistano spesso le loro tracce e alcune carcasse di caprioli. In realtà i veri problemi riguardano i cani vaganti/rinselvatichiti che sono presenti sul territorio, attaccano gli animali domestici e a differenza dei lupi, hanno poca paura dell’uomo.

(PR: Non è la prima volta che mi vengono segnalati vari problemi con cani vaganti nel savonese, dalle mie parti – genovese – invece il problema sembra molto più limitato)

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PR: Mario come hai iniziato a fare prevenzione per evitare attacchi dei lupi?
Mario: Mi sono documentato da solo, per conto mio e ho provveduto ad attrezzarmi con il recinto a 4fili, senza aspettare che mi venisse consegnato da enti, autorità o simili. Per imparare ad utilizzarlo correttamente mi sono rivolto ad allevatori che lo usavano già da tempo (in Piemonte). Ho imparato direttamente sul campo quindi. 

PR: Di recente il sindaco di Masone ha dichiarato “da quando il lupo è tornato non viviamo più tranquilli”, cosa ne pensate?
Mario: Direi che queste paure non riguardano me e Francesca, vedere un lupo è sempre stato un mio sogno, un sogno che solo di recente sono riuscito a realizzare. Mi sono affacciato dalla finestra di casa mia (circondata da capre, prati e boschi) e ho notato proprio sotto di me questo canide scuro, quando mi ha fissato negli occhi con quello sguardo magnetico e quegli occhi gialli intensi ho capito che era lui, pochi secondi ancora ed è trotterellato via senza fretta, sinuoso e selvaggio. Nessuno dei nostri cani ha abbaiato e lo ha inseguito. E pensare che di solito abbaiano a tutto e tutti, forse avevano paura o forse si sono semplicemente goduti il momento come ho fatto io.

PR: E se i lupi uccidessero qualcuna delle vostre capre come reagireste?
Mario: accetteremmo l’evento come parte delle leggi della natura, lo prenderei come un sorta di obolo, una piccola tassa da pagare per vivere e allevare negli splendidi boschi e pascoli del Dego. Dobbiamo essere noi allevatori a mettere in atto sistemi di prevenzione per evitare predazioni, il lupo dopo tutto, fa solo il suo mestiere.

(Foto da “AziendaAgricolaLaCavagnolaFormaggiDiCapra” – Pagina Facebook)

 

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